Ansia da esame di maturità: come affrontarla e ritrovare la calma

Ogni anno, proprio in questo periodo, incontro ragazzi e ragazze con lo stesso nodo allo stomaco. “E se mi blocco?”, “E se faccio scena muta all’orale?”, “E se deludo tutti?”. L’ansia da esame di maturità non è soltanto una preoccupazione passeggera: per molti diventa una vera e propria montagna da scalare, fatta di notti insonni, pensieri che girano in tondo e una pressione che sembra non lasciare respiro.

Lo capisco molto bene. L’esame di maturità non è solo una prova scolastica: rappresenta un passaggio, un confine tra ciò che si è stati e ciò che si diventerà. E con questo passaggio arrivano anche paure profonde: la paura di fallire, di non essere all’altezza, di essere giudicati.

In questo articolo voglio aiutarti a comprendere da dove nasce questa ansia, come riconoscerla e soprattutto come affrontarla in modo più sereno, con strumenti concreti e uno sguardo più gentile verso te stesso. Perché non si tratta solo di studiare di più: spesso, si tratta di imparare a respirare, ascoltarsi e tornare a fidarsi delle proprie risorse.

Perché l’esame di maturità genera così tanta ansia?

Non è solo per la mole di studio o per la paura del “vuoto di memoria” durante l’orale. L’ansia da esame di maturità nasce spesso da qualcosa di più profondo: il significato simbolico che questo evento rappresenta nella vita di un adolescente.

Per molti, la maturità è il primo vero grande confronto con le aspettative: quelle dei genitori, degli insegnanti, dei compagni… ma soprattutto con quelle che abbiamo interiorizzato nel tempo. La sensazione è quella di doversi “giocare tutto in un colpo solo”, come se da quel voto dipendesse il proprio valore.

Spesso l’ansia non riguarda la prova in sé, ma ciò che l’esito dell’esame sembra dire su di sé come persona: “se va male, vuol dire che non valgo”, “se non prendo un voto alto, deludo chi ha creduto in me”. Questa forma di pensiero tutto-o-nulla è uno dei principali carburanti dell’ansia.

A volte, questa ansia può anche essere un modo per non guardare avanti. L’esame è l’ultima tappa di un ciclo, ma anche l’inizio di qualcosa di nuovo. E come ogni transizione, porta con sé incertezza, timori, domande aperte. Non sapere cosa succederà dopo può generare un senso di disorientamento che si riversa tutto sull’oggi.

Infine, alcuni ragazzi vivono la scuola come l’unico ambito in cui sentirsi “valutabili”. Quando si lega la propria autostima ai risultati scolastici, ogni verifica diventa una prova personale. E la maturità, in questo senso, può apparire come la madre di tutte le prove.

Strategie per affrontare l’ansia da esame

Affrontare l’ansia da esame non significa eliminarla del tutto, ma imparare a conoscerla e contenerla. L’esame di maturità è una sfida che mette alla prova non solo la preparazione scolastica, ma anche la capacità di stare con sé stessi nei momenti di pressione. Qui ti propongo alcune strategie pratiche che, nella mia esperienza, possono davvero fare la differenza.

Organizzazione e metodo

Uno dei primi antidoti all’ansia è l’organizzazione. Non parlo di orari rigidi o tabelle impossibili da rispettare, ma di piani realistici, calibrati sui tuoi tempi e sul tuo modo di apprendere.

  • Suddividi lo studio in blocchi gestibili, alternando le materie più pesanti a quelle più leggere.
  • Fai pause regolari: il cervello ha bisogno di ossigeno, movimento e distrazione per consolidare le informazioni.
  • Scegli il momento della giornata in cui sei più lucido per affrontare gli argomenti più impegnativi.
  • Non sottovalutare l’importanza del sonno: rinunciare a dormire per studiare di più spesso ha l’effetto contrario.

Tecniche per calmare la mente

Spesso il corpo ci parla prima della mente: respiro corto, nodo allo stomaco, mani fredde. Imparare a regolare queste reazioni fisiologiche è fondamentale.

  • Respirazione consapevole: bastano pochi minuti al giorno per rallentare il ritmo e dare un segnale di calma al sistema nervoso;
  • Tecniche di grounding: riportare l’attenzione al corpo, ai piedi a terra, al presente. Quando ti senti “inghiottito” dal panico, torna a te;
  • Routine pre-esame: prepara lo zaino la sera prima, visualizzati mentre entri nell’aula, immagina di affrontare con lucidità le domande. La familiarità riduce la paura.

Gestione dei pensieri negativi

“Non ce la farò”, “farò una figuraccia”, “non mi ricorderò nulla”. Questi pensieri non sono verità, ma narrazioni interiori che amplificano l’ansia.

  • Inizia a mettere in discussione questi pensieri, anche solo chiedendoti: “ho delle prove concrete che andrà così?”;
  • Ricorda che l’esame non definisce il tuo valore: è un momento importante, ma non è tutta la tua storia;
  • Sii gentile con te stesso: anche i pensieri ansiosi sono una forma di difesa. Non serve combatterli, ma ascoltarli con maggiore consapevolezza.

👉 In questo articolo parlo di come gestire l’ansia e lo stress nella quotidianità: può esserti utile per approfondire strumenti da integrare nel tuo percorso.

Quando l’ansia diventa troppo forte: cosa fare?

Avere un po’ di ansia prima dell’esame di maturità è del tutto normale. Anzi, può essere una spinta a prepararsi con impegno e attenzione. Ma ci sono situazioni in cui l’ansia smette di essere uno stimolo e comincia a diventare un ostacolo.

Se ti accorgi che la tensione ti blocca, che non riesci più a concentrarti, dormire o persino mangiare con serenità, forse è il momento di fermarti un attimo e ascoltarti davvero. Quando l’ansia prende il sopravvento, non è debolezza: è un segnale che qualcosa dentro di te ha bisogno di essere accolto e compreso.

In questi casi, parlarne è il primo passo. Confrontarsi con un genitore, un insegnante o una persona di fiducia può aiutare a sentirsi meno soli. E se senti che le emozioni diventano troppo difficili da gestire, rivolgersi a uno psicologo non è solo utile, ma anche un gesto di grande consapevolezza e amore verso sé stessi.

Non c’è nulla di sbagliato nel chiedere aiuto. Anzi, imparare a riconoscere i propri limiti e a prendersene cura è una risorsa fondamentale, non solo per l’esame, ma per tutta la vita.

L’ansia non è un nemico da combattere, ma un’emozione da ascoltare. Normalizzarla, darle uno spazio, permette di liberarsi dal giudizio e aprirsi a un modo più gentile di affrontare le sfide.

Quando sentirsi sostenuti può fare davvero la differenza

A volte basta poco per iniziare a stare meglio: sapere che non si è soli. Quando l’ansia prende il sopravvento, quando le emozioni diventano ingombranti e sembra impossibile concentrarsi, il supporto psicologico può offrire uno spazio di respiro. Un luogo sicuro in cui parlare senza timore di essere giudicati, e in cui imparare a guardare le cose da un’altra prospettiva.

Nel mio studio con i miei pazienti, ad esempio, non lavoriamo solo sulla prestazione scolastica in sé. Spesso dietro all’ansia si nascondono aspettative, paure di deludere, un senso di inadeguatezza che parte da lontano. Insieme esploriamo queste emozioni, imparando a riconoscerle e gestirle con strumenti pratici ma anche profondamente trasformativi.

Si tratta di un lavoro con un approccio umanistico e immaginativo: non si tratta solo di “allenarsi a pensare positivo”, ma di ascoltare davvero ciò che si muove dentro, di trasformare il dialogo interiore da critico a più compassionevole. Perché ognuno merita di affrontare il proprio cammino con fiducia, anche quando sembra tutto troppo.

Un pensiero prima di affrontare l’esame di maturità

L’esame di maturità può sembrare una montagna da scalare, ma ricorda che non definisce il tuo valore né ciò che sarai domani. È solo un passaggio — importante, certo, ma non definitivo. L’ansia che provi è legittima, fa parte del momento che stai vivendo e non sei l’unico a provarla.

Se ti senti sopraffatto, sappi che non devi affrontare tutto da solo. Un confronto, un supporto, uno spazio dove poter respirare e rimettere a fuoco può fare davvero la differenza.

Se vuoi parlarne con qualcuno o capire se un percorso psicologico può aiutarti in questo momento, puoi contattarmi qui.

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